Nato lo stesso anno e mese di Silver, David Knopfler e Klaus Bachlechner, rivela la propria vocazione artistica in giovane età, dipingendo delle vecchie piastrelle accatastate nella soffitta della casa natale. Dopo gli studi classici, frequenta i corsi dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, sotto la guida degli allora maestri Vedova, Viani, Perusini e Francalanci. Qui si forma e crea le basi del proprio linguaggio visuale. Sono anni di costante impegno e ricerca creativa: all’attività pittorica - prevalentemente incentrata su tecniche di grafica mista - si affianca una costante raccolta di appunti visuali, contenuta nei “Quadernini neri”, che dal 1972 al 1985 registrano le esperienze di vita, le idee e le intuizioni dell’artista. Da una selezione dei disegni contenuti nei Quadernini, nel 1992, Comini pubblicherà la sua prima, per ora unica, opera editoriale, “Alla ricerca del sesso perduto”. Parallelamente, prende corpo anche la sua dimensione musicale: è del ‘75 l’uscita del primo Album del trio Frizzi Comini Tonazzi, “Le craccole”. Nel 1976, l’artista a causa del sisma vede distrutta l’intera sua produzione pittorica. Sconvolto, non crea più, nel ‘77 si sposa e nel ‘79 diventa padre di Filippo. Inizia così a lavorare, alternando all’insegnamento esperienze in campo architettonico.
Nell’ 82 fonda il suo primo studio di grafica, dando il via all’attività professionale che a tutt’oggi lo vede impegnato con successo nel settore della comunicazione visiva. Prosegue, con minor frequenza ma maggior intensità, sia la propria opera pittorica che musicale. Nel 2003, stimolato dalle appassionate letture delle vite dei grandi artisti del passato - Michelangelo, Leonardo, Caravaggio, Vermeer, Van Gogh in particolare - si rituffa con inaspettate energie e vena creativa nella pittura, sperimentando la tecnica che da sempre lo aveva affascinato ma nel contempo intimorito, quella ad olio. Sono gli anni del colore: un periodo nel quale alla riflessività del segno grafico e al rigore strutturale si integra la libera gestualità e la sfida del “bel gesto”, la voglia di dare libera espressione al piacere di creare. Oggi l’artista divide le proprie energie creative tra pittura, musica e comunicazione, dedicando quello che gli resta agli affetti.